La Renault torna al centro di voci su possibili cessioni di azioni Nissan. A lanciare l'indiscrezione è l'agenzia di stampa Bloomberg, secondo cui la Losanga starebbe valutando la possibilità di vendere parte del 43% del capitale della Casa di Yokohama attualmente in portafoglio. Due sarebbero le motivazioni. Una non è nuova ed è legata alla necessità di allentare le “tensioni di lunga data” con l'alleato nipponico, tensioni che però sembrano già da tempo molto lontane dai picchi del passato visti i tanti progetti avviati dai due partner. La seconda, invece, è connessa alla svolta elettrica impressa recentemente dall'amministratore delegato Luca de Meo. In sostanza la Renault, grazie alla vendita, potrebbe raccogliere le risorse necessarie per finanziare le sue strategie di elettrificazione.

La novità. L'agenzia aggiunge che i giapponesi sarebbero disposti ad acquistare alcune delle loro azioni messe in vendita dai francesi. La Renault, che possiede attualmente 1,83 miliardi di titoli Nissan, potrebbe così riequilibrare una struttura di partecipazioni incrociate decisamente complessa senza, però, porre fine a un'alleanza nata nel 1999 anche per opera di Carlos Ghosn. Al momento i francesi detengono il 43% del capitale della Nissan con pieni diritti di voto, mentre i giapponesi hanno il 15% della Casa francese ma senza alcun potere. Tale squilibrio è sempre stato un fattore di attrito nei rapporti tra i due alleati: i giapponesi non accettano di non aver voce in capitolo nonostante la maggior dimensione in termini di vendite, ricavi e utili. A prima vista, le indiscrezioni non rappresentano una novità rispetto a quanto emerso in passato. Negli ultimi mesi, de Meo ha deciso di imprimere un colpo di acceleratore alle strategie di elettrificazione. Lo dimostra il progetto, allo studio dallo scorso febbraio, di scorporare e quotare in Borsa il business delle vetture a batteria. Inoltre, le attività tradizionali, una volta separate, potrebbero diventare oggetto di una partnership industriale con un altro costruttore.

Spunta Geely. Il partner potrebbe essere la stessa Nissan, coinvolta nelle definizione del progetto stando alle affermazioni del direttore finanziario della Renault, Thierry Pieton (“Nissan è al tavolo, vogliamo discuterne con loro”), ma anche un'altra realtà del settore. Una di queste, secondo Bloomberg, sarebbe la Zhejiang Geely Holding, proprietaria della Volvo e protagonista pochi mesi di un accordo con la stessa Renault che non sarebbe stato accolto con favore a Yokohama: i francesi e i cinesi hanno avviato una collaborazione industriale per la produzione di auto a Busan, in Corea, e l'esame di ulteriori ambiti di cooperazione. Non solo. La guerra in Ucraina è destinata a produrre pesanti effetti sui conti della Losanga: i vertici hanno già annunciato la svalutazione di tutte le attività in Russia, tra cui un impianto a Mosca e la partecipazione nella AvtoVaz, per l'intero valore di carico di 2,2 miliardi di euro. Dunque l'eventuale operazione su Nissan sarebbe funzionale a puntellare il bilancio con notevoli risorse (se la Renault optasse per una discesa al 15% della Nissan potrebbe incassare oltre 4,6 miliardi di euro sulla base delle attuali valutazioni borsistiche). Tuttavia, i tempi sono comunque lunghi visto che sarebbe necessario avviare negoziati specifici con i giapponesi (l'accordo di alleanza dovrebbe essere modificato in caso di revisione delle partecipazioni incrociate). Di certo, è possibile che il progetto e qualsiasi altra iniziativa possano diventare oggetto di un imminente incontro tra de Meo e il direttore operativo della Nissan, Ashwani Gupta: la prossima settimana è previsto a Parigi un meeting propedeutico a una riunione della prima linea manageriale dell'intera alleanza in calendario a Tokyo per il mese prossimo. Le indiscrezioni, comunque, non sono state commentate da nessuna delle tre aziende interessate.