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Zipse (BMW): "La normativa non va rinviata"

Oliver Zipse, amministratore delegato del gruppo BMW, ha sempre criticato l'Europa per l'approccio ideologico e "non tecnologicamente neutrale" alla transizione energetica. Di recente, ha anche lanciato un pesante attacco alla Commissione europea per le aperture agli e-fuel e ha chiesto di rivedere le vigenti normative. Tuttavia, il manager tedesco ritiene che non sia necessario rinviare gli attuali target sul fronte delle emissioni, in particolare quelli che entreranno in vigore l'anno prossimo e che si annunciano già come una catastrofe per i costruttori che dovranno pagare montagne di multe. "Non vediamo alcun motivo per posticipare gli obiettivi di CO2 per il 2025", ha detto Zipse alla rivista tedesca Automobilwoche. "Conosciamo gli obiettivi 2025 sin dal 2019 e pertanto abbiamo allineato le nostre politiche di modello, aumentando ulteriormente l'efficienza dei propulsori. Quasi tutti i motori a combustione della BMW ora funzionano con la tecnologia a 48 volt. Bisogna investire su questo campo in tempo utile, altrimenti, in qualità di costruttori, non si è preparati per le nuove normative".

Il 2035? Un errore. Detto questo, Zipse ha ribadito la sua opinione sui nuovi regolamenti comunitari che, di fatto, impongono lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel nel 2035. A suo avviso, la decisione della Ue è un errore, perché "limita tecnologie di successo e non sostiene investimenti sufficienti su nuovi percorsi e tecnologie per raggiungere gli obiettivi climatici". Al contrario, "la chiave della competitività dell'Europa" resta la neutralità tecnologica. Su questo fronte, il regolamento apre sì agli e-fuel, ma per Zipse si tratta comunque dell'antitesi di una politica che "crea le condizioni quadro per promuovere il progresso e la crescita economica". Tra l'altro, Zipse chiede una maggiore "sincronia" tra le singole iniziative: "La normativa sulle emissioni di CO2 per le nuove autovetture è dissociata dalla direttiva sulle energie rinnovabili, che disciplina, ad esempio, l'impronta di carbonio dei carburanti. Perché l'industria degli oli minerali non è soggetta a obiettivi di CO2 più severi? Al contrario, tale settore dovrebbe aumentare la percentuale di combustibili a basse emissioni o a zero emissioni, come l'E25 o l'HVO100", osserva Zipse.

L'impegno sull'idrogeno. Il top manager ha difeso anche gli investimenti nelle tecnologie fuel-cell: "La nostra decisione si basa su un'analisi di ciò che sta accadendo nei mercati globali: dove stanno andando le normative e cosa si aspettano i clienti", ha detto l'ad. Non mancano sinergie con le auto a batteria: "Il vantaggio è che possiamo utilizzare spazi di installazione molto simili con le celle a combustibile come nell'elettromobilità, cosa che molti sottovalutano. Siamo felici di assumere un ruolo pionieristico con la Toyota". Recente è infatti l'accordo con i giapponesi per la prima fuel cell di serie nel 2028. Quanto alle Bev, il manager ha ribadito le aspettative sulla nuova piattaforma Neue Klasse, considerata come un "grande salto tecnologico" per il gruppo bavarese: "Il 2025 è il momento giusto per lanciarla. Grazie a questa architettura, la mobilità elettrica sarà il nostro più forte motore di crescita per i prossimi anni".  




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