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La sua storia e le sue auto - FOTO GALLERY

Il 26 agosto di 50 anni fa prendevano il via le Olimpiadi di Monaco 1972, edizione divenuta tristemente nota per l'atto terroristico che portò al massacro di undici atleti israeliani. I giochi, che non vennero interrotti, lasciarono in eredità diverse aree e strutture: tra queste c'è l'Olympiapark, il parco olimpico, edificato nel quartiere Oberswiensfeld (“prato superiore”) a pochi metri dalle linee produttive della BMW.

Il concorso. Negli anni che precedettero le Olimpiadi, la Casa dell'Elica aveva pianifcato un nuovo quartier generale che rappresentasse anche un richiamo promozionale, da completare e inaugurare in tempo per la kermesse. Così, dopo aver individuato l'area adatta (un terreno di 28.200 metri quadri a sud dello stabilimento sulla Dostlerstrasse), nell'aprile del 1968 i vertici aziendali indissero una gara per la nuova sede, invitando a partecipare otto architetti di comprovata esperienza.

Il “Quattro cilindri”. A prevalere fu l'idea di Karl Schwanzer, ideatore di una struttura sospesa futuristica alta quasi 100 metri (il limite massimo consentito dai regolamenti urbanistici era di 99,5, ovvero l'altezza dei campanili della Frauenkirche di Monaco) con quattro elementi cilindrici principali. La cerimonia per festeggiare il completamento dell'edificio, poi divenuto famoso come il “Quattro cilindri”, avvenne il 7 dicembre 1971: per l'apertura ufficiale fu necessario attendere la primavera del 1973, mentre nel luglio del 1972 furono completate anche le aree esterne e il verde.

Il Museo. Nella stessa area, a pochi giorni dalle Olimpiadi, venne completato in agosto l'edificio destinato a diventare il BMW Museum, al quale dedichiamo la nostra lunga gallery con alcune immagini storiche e una selezione di veicoli esposti (anche temporaneamente) nei suoi locali. Sebbene la giuria per il concorso non avesse specificato il progetto di un polo museale, l'architetto viennese incluse nella sua proposta un edificio esterno e indipendente destinato all'esposizione di veicoli, anch'esso basato su una pianta rotonda. Del resto, gli spazi del già esistente Museo storico BMW, ampliato (e per la prima volta aperto al pubblico) in occasione del 50° anniversario dell'azienda (1966), erano modesti. E la sua ubicazione all'interno dello stabilimento scoraggiava molti potenziali visitatori. Così, la giuria ritenne che la proposta di costruire l'edificio all'incrocio tra il Petuelring e la Lerchenauer Strasse fosse un'idea felice, anche perché il museo “a forma di ciotola” si sarebbe armonizzato perfettamente con altre strutture cilindriche o circolari di Oberswiensfeld.

Il cantiere. I lavori iniziarono nella primavera del 1971, nove mesi dopo l'inizio della costruzione della torre BMW. Il “guscio” venne completato contemporaneamente allo stadio Olimpico, in tempo per la kermesse sportiva. La combinazione di colori del museo, in argento, bianco e blu scuro, oltre a trasmettere eleganza, rappresentava (e rappresenta) i colori del logo BMW, riprodotto anche come elemento grafico monumentale di 40 metri di diametro sul tetto del museo, visibile solo dall'alto. Agli occhi della dirigenza BMW, il museo (aperto al pubblico nella primavera del '73) doveva formare il legame spirituale tra lo stabilimento, il prodotto e il pubblico: molto presto, la struttura divenne un polo permanente nella vita culturale della città bavarese.

Il restyling e l'ampliamento. Al pari di quanto sarebbe poi avvenuto in Italia nel 2011 con il Museo Alfa Romeo di Arese, il 29 ottobre del 1999 il “Ciotolone” e il “Quattro Cilindri” ottennero lo status di edificio di interesse storico. E negli anni successivi si cominciò a pensare a un suo possibile ammodernamento. L'opportunità arrivò dallo spostamento di alcune aree della mensa della torre e delle sale adibite ad eventi speciali dell'edificio basso a ovest, grazie al quale il polo museale poteva finalmente essere ampliato. Così avvenne: la superficie calpestabile del Museo BMW aumentò di cinque volte, per un totale di 5 mila metri quadri, annettendo il “Ciotolone” all'adiacente edificio più basso.

Gli interni e la riapertura. Tale struttura, interrata per due terzi, venne completamente svuotata e il suo interno convertito in sette “case”, parzialmente trasparenti, su tre piani e collegate da una serie di ponti, vie e piazze. A ciascuna casa è assegnato un tema legato alla storia dell'Elica e dei suoi prodotti (automobili, ma anche motocicli) con una grande piazza centrale dedicata a vari eventi. Ora l'edificio basso ospita la mostra permanente del Museo BMW nelle sue varie “case” e stanze, disposte su una superficie di circa 4 mila metri quadri, mentre il “Ciotolone” è dedicato ad esposizioni temporanee, come quella dedicata ai 50 anni del marchio M. Così ammodernato, il museo è stato riaperto il 21 giugno 2008.




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