Nata per i rally, era un concentrato di cattiveria in formato mignon. Con 160 cavalli e trazione posteriore

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La storia della 5 Turbo

Nel 1976, i successi nei rally della A110 cominciavano a essere un lontano ricordo. Così, Jean Terramorsi, vice direttore di produzione Renault, decise di avviare gli studi per costruire una vettura da corsa derivata da un modello di serie. La scelta cadde sulla 5, perfetta per dimensioni, costi e tecnica, non complessa. Bisognava produrla in almeno 1.000 esemplari per ottenere l'omologazione in Gruppo 3 e il prezzo non doveva superare i 70.000 franchi. Inoltre, c'era bisogno di un motore decisamente potente, che la facesse ben figurare in gara. 

La gestazione. Verso l'autunno del 1977, il Centro Studi Bertone di Torino venne incaricato di realizzare il primo modello in scala 1/1. In ottobre Marcello Gandini ricevette una Renault 5 Alpine vera da utilizzare come "manichino" per lo studio. Il complesso lavoro stilistico venne diviso tra il Centro Studi Bertone, il Centro Stile Renault di Rueil e il Centro Stile Alpine di Dieppe e il primo modello reale vide la luce solo nel gennaio del 1978. I progettisti, dal canto loro, si trovarono costretti ad allungare di 5 cm il telaio per poter alloggiare posteriormente il motore, un 1.4 turbo ad aste e bilancieri di provenienza Alpine e capace di ben 160 CV. Il cambio a cinque marce fu prelevato dalla Renault 30 TX a sei cilindri mentre le sospensioni posteriori vennero prese in prestito dalla Alpine A310. Su strada la R5 Turbo si rivelò esplosiva, complice la trazione posteriore, il peso ben al di sotto dei 1.000 kg e i circa 200 km/h di velocità massima.

Produzione complessa. Il 20 Maggio 1980 a Dieppe partì ufficialmente la produzione, che richiese fin dal principio numerosi passaggi. Le scocche venivano prelevate dalle catene di montaggio di Flins delle Renault 5 di serie, poi modificate presso l'officina Heuliez nel pianale, nelle porte (di alluminio) e nei passaruota posteriori, debitamente allargati. In seguito, le scocche venivano spedite all'Alpine di Dieppe dove si montavano le parti di carrozzeria in vetroresina, la meccanica e tutti i particolari degli interni. Delle oltre 3.500 Turbo prodotte, molte presero la via delle competizioni: il miglior interprete della hot hatch francese fu senz'altro Jean Ragnotti, che la portò alla vittoria al Rally di Montecarlo del 1981 e nelle edizioni 1982 e 1985 del Tour de Corse. Potete leggere la prova di Quattroruote della Renault 5 Turbo, corredata di immagini dell'epoca e dati, nell'area in abbonamento Q Premium




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