Nata per raccogliere l'eredità nei rally della Alpine A110, la Renault 5 Turbo ha segnato un prima e un dopo nella storia delle compatte sportive della Régie. A quarant'anni dalla sua nascita, i ragazzi di Legende Automobiles – la società si chiama così perché i tre soci, Alan Derosier, designer, Charly Bompas, stuntman, e Pierre Chaveyriat, costruttore di automobili da corsa, si sono conosciuti a Los Angeles - hanno voluto dedicarle un restomod in piena regola: si chiama Turbo 3 e non si piega all'elettrificazione.

Poche ma mirate aggiunte. Per quanto riguarda il look, nessuno stravolgimento: secondo Alan, Charly e Pierre, la macchina doveva essere immediatamente riconoscibile come una 5 Turbo. Quindi, il telaio è quello – opportunamente rinforzato – del vecchio “turbone”, ma i pannelli della carrozzeria sono di fibra di carbonio, i proiettori a Led e i cerchi dedicati. Con un lato B impreziosito da un'ala e da un estrattore come si deve, con due scarichi che fanno capolino dal paraurti. Pure l'abitacolo trasuda testosterone: la virtualità (il pannello digitale dietro al volante) è ridotta al minimo indispensabile mentre il cambio è automatico sequenziale, con leva che non sfigurerebbe su una macchina da competizione, così come il robusto rollbar.

Oltre 400 cavalli. Il team di Legende Automobiles voleva un'auto completamente analogica da guidare, che riportasse alla mente le sensazioni delle hot hatch di una volta. Ecco perché, a spingere la Turbo 3 c'è un cuore (montato in posizione posteriore centrale) sovralimentato da circa 400 cavalli e la trazione è soltanto sulle ruote posteriori, mentre le sospensioni sono state adeguatamente riviste per sopportare le maggiori sollecitazioni rispetto all'auto da cui deriva. Resta soltanto da capire il prezzo, che non è ancora stato comunicato.