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Il futuro sarà elettrico, ma serve una nuova piattaforma

La Jaguar è destinata a trasformarsi in un marchio di sole vetture elettriche, ma per farlo ha bisogno di una nuova piattaforma diversa da quella, denominata Mla, sviluppata dal gruppo Jaguar Land Rover. Per questo motivo i vertici aziendali, come ammesso dall'amministratore delegato Thierry Bolloré nel corso di un incontro con gli analisti finanziari, stanno sondando il mercato per individuare un partner in grado di fornire un'architettura che faccia da base alle nuove Jaguar alla spina in arrivo sul mercato tra circa quattro anni. 

Questione di costi. Bolloré ha spiegato questa operazione di esternalizzazione con una serie di motivazioni, a partire da “una questione di scala”, ossia di dimensioni; lo sviluppo di una nuova architettura, infatti, rischierebbe di rivelarsi troppo costoso per modelli dai volumi comunque bassi rispetto ai livelli di vendita raggiunti dalla Jaguar l'anno scorso (circa 103 mila unità commercializzate in tutto il mondo). Inoltre, l'azienda di proprietà degli indiani di Tata Motors ha la necessità di velocizzare il processo di sviluppo per rispettare l'obiettivo della totale elettrificazione della gamma entro il 2025. Il numero uno del gruppo automobilistico britannico ha anche ammesso che sono in corso discussioni con “un certo numero di aziende”, senza però fornire ulteriori dettagli sulle trattative. Del resto, la condivisione tra costruttori delle piattaforme per le elettriche non è certo una novità: è, per esempio, alla base dell'alleanza tra la Ford e la Volkswagen. I tedeschi di Wolfsburg hanno “aperto" la loro Meb non solo agli americani, ma anche ad altre aziende nella convinzione che questo sia l'unico modo per ridurre l'impatto finanziario degli investimenti finora sostenuti per lo sviluppo della piattaforma destinata alle auto a batteria.

Il destino della Mla. Per la Jaguar, la scelta del partner per l'elettrico sarà comunque fortemente legata ai criteri progettuali che il responsabile del design del gruppo JLR, Gerry McGovern, sta delineando per le future vetture del Giaguaro. Questo spiega anche la decisione di cancellare il progetto di un'erede alla spina per la XJ e di lasciare alla sola Land Rover l'utilizzo della piattaforma Mla sviluppata dall'azienda britannica per i modelli elettrificati (quindi anche ibridi) e destinata a fare la sua prima apparizione nella nuovissima Vary Rover, in arrivo sul mercato tra 12 o 18 mesi. Il marchio delle fuoristrada avrà in gamma il suo primo veicolo elettrico nel 2024, ma continuerà a proporre modelli tradizionali anche in futuro: nel 2030, il 40% della gamma Land Rover sarà rappresentato da endotermiche, o comunque ibride, e il 60% da elettriche pure. In ogni caso, qualora non si trovasse un partner, la Jaguar Land Rover è pronta a costituire al suo interno una squadra di tecnici e specialisti con l'incarico di sviluppare una piattaforma proprietaria. 

Gli effetti dell'elettrificazione. Di certo, la scossa elettrica ha dei costi e delle conseguenze, anche pesanti. Per portare avanti le proprie strategie di elettrificazione, la Jaguar Land Rover ha in programma di investire circa 3 miliardi di euro l'anno ma dovrà anche sostenere elevati costi per adeguare la sua struttura industriale. L'azienda, che ha già avviato il taglio di 2 mila posti di lavoro in tutto il mondo, ridurrà la capacità produttiva del 25% in cinque anni e cancellerà diversi progetti di prodotto, come già avvenuto con la XJ elettrica. Il tutto determinerà oneri di bilancio per circa 1 miliardo di sterline (1,16 miliardi di euro) solo nell'attuale trimestre. 

 




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